L’ANTICA RESIDENZA
DI UN RE
DI UN RE
LA STORIA
DEL PALAZZO MURAT
DEL PALAZZO MURAT
si confondono nella storia della stessa Positano,
separato per secoli dal resto del mondo
e difficoltosa, vista l'assenza di un porto,
dalle vie del mare.
L'OSPITALITÀ
SINONIMO
DI CORDIALITÀ E GENTILEZZA
TRAMANDATE DA
CARMELA
E VITO
ATTANASIO
DI PALAZZO MURAT
Le origini del Palazzo Murat si confondono nella storia della stessa Positano,
Un piccolo paese della costa amalfitana separato per secoli dal resto del mondo per la sua quasi inaccessibilità da terra, e difficoltosa, vista l'assenza di un porto, dalle vie del mare.
Conquistato dagli Angioini, poi dai Normanni, in seguito dai Borboni, e a seguire dai Francesi con alterne fortune per finire poi preda dei Savoia che vollero unire l'Italia in una unica nazione.
Alla fine dell'ottocento-inizio Novecento, la storia di Positano si intreccia con quella del Palazzo Murat attuale, quando compare la figura di Alfonso Cinque, intraprendente positanese chiamato " l'ingegnere " per la sua abilità, senza alcun titolo accademico, a costruire, e che dopo un periodo trascorso nel suo paesino decise di emigrare con la famiglia a New York negli Stati Uniti.
Qui fece una discreta fortuna come commerciante all'ingrosso, riuscendo a sistemare bene anche i suoi fratelli in seguito costretto dalla moglie a ritornare nella amata Positano.
Grazie al benessere acquisito in America riuscì a comprare, fra le altre cose, il piano terra dell'odierno edificio, già allora denominato Palazzo Murat, ove pare che vi fosse passato l'allora Re di Napoli Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte, marito di sua sorella Carolina. Prese anche il terreno agricolo annesso facendolo diventare con anni di duro lavoro il giardino delle meraviglie di Positano. Un giardino ove vi era di tutto, vigna, orto, ulivi, animali e quant'altro si potesse coltivare all'epoca, mentre continuava la sua passione da "ingegnere".
Questo edificio monumentale era stato costruito sulle rovine della antica Chiesa di San Vito, protettore di Positano, a sua volta era stato edificato sui resti della Abbazia Benedettina,(di cui fra gli abbati possono annoverarsi Papa Benedetto XIII e cardinali quali Federico Borromeo) che a sua volta costruita sulla lava cha aveva sepolto secoli prima la Villa Romana. Quindi il Palazzo giace su due strati sottostanti, uno medioevale ed uno romano.
Gli anni passarono ed i suoi figli divennero grandi e chiedevano il loro spazio.
Ad uno di questi, Carlino, disse di andare in un altro edificio che aveva anche comprato, il Miramare, situato alla fine della famosa Scalinatella, dicendogli di farne quel che a lui più piacesse.
Erano più o meno gli anni trenta del secolo scorso e qui Carlino, per noi " Zio Carlino", mise in atto il suo progetto: quello di portare il turismo a Positano. I primi tempi naturalmente furono duri, ma grazie alla sua abilità ed al suo charme si fece presto conoscere ed amare da tutti gli stranieri che passavano da Positano, amabilmente conversando con loro, avendo spontaneamente e senza scuola, imparato le lingue.
Il suo successo si propagò, soprattutto in Inghilterra attraverso tutti gli ufficiali stranieri che risalivano l'Italia durante la liberazione dopo la seconda Guerra Mondiale.
Grande fu il suo successo quando, a guerra conclusa, tutti ritornarono con amici e parenti in questo luogo dove avevano avuto calore e accoglienza in tempi difficili.
E così nel dopo guerra il Miramare decollò definitivamente grazie allo stile di accoglienza di Carlino e di Carmela, aiutata da suo marito, Vito Attanasio.
Poi, alla morte del padre Alfonso, Carlino restò da solo al Miramare e Carmela e Vito, i nostri genitori, ritornarono al Palazzo dove, negli anni a seguire, completarono l'acquisto degli altri piani fino a divenirne proprietari unici.
Naturalmente, all'inizio erano solo degli affittacamere, poi appartamenti, ed infine negli anni sessanta il Palazzo divenne L'Hotel Palazzo Murat.
Un albergo particolare, perché era sì albergo ma anche casa, la nostra casa.
Eravamo sei figli che si confondevano fra la vita di famiglia e quella dell'albergo ed io ricordo, perché ero uno dei sei, che le esigenze dell'albergo venivano prima delle nostre, e gli ospiti venivano prima di noi figli.
Poi il turismo a Positano è esploso, e molto è cambiato da quei tempi, ma una cosa nella nostra famiglia è rimasta, ed è quella che i desideri degli ospiti vengono prima di quelli della famiglia.
Ed è con questo spirito che tutt'ora noi della terza generazione abbiamo lasciato il passo alla nuova generazione,la gestione del Palazzo Murat che non è solo un albergo ma anche, e soprattutto, una famiglia, nella quale sono inclusi tutti i nostri ospiti!
Oggi sarà un piacere e un dovere per i nostri figli, Vito Benedetta e Giuseppe la quinta generazione di famiglia alla guida dell' Hotel Palazzo Murat, accogliervi non in albergo, ma bensì a casa nostra.
Mario, Rosa, Carlo e Marilù Attanasio.
Alfonso Cinque, Vito Attanasio, Carmela Attanasio, la marchesa Eva De Ruggero, Carlo Cinque, Luisa Cinque e il figlio Michele.